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martedì 23 dicembre 2014

Un altro Natale alle porte

Tra qualche giorno sarà Natale. Di nuovo.

Per l’esattezza è il trentanovesimo Natale che trascorro su questa Terra.
Non che ne abbia trascorsi altri su altre terre, almeno non che mi ricordi. Ad ogni modo non è altro che uno sparuto mucchietto di Natali, il mio, rispetto all'infinità che si sono festeggiati nel mondo dalla notte dei tempi.


Ognuno alla fine lo festeggia a modo suo: chi aspetta Gesù Bambino, chi aspetta Babbo Natale, chi aspetta solo i regali, chi aspetta solo le persone, chi aspetta la festa e chi si aspetta un po’ di riposo…chi aspetta amore e chi non vede l’ora che sia tutto finito.

Chi crede che sia solo una festa commerciale; chi crede nella spiritualità e chi invece negli affetti e chi pensa che le ultime due cose siano la stessa. Chi festeggia tra lustrini e tovaglioli abbinati ai portacandela e chi metterà in tavola bicchieri spaiati e un buon vino per riscaldare i cuori.
E poi c’è chi avrà il cuore pesante…per le assenze, quelle che ti tolgono il fiato, altri invece per le presenze, quelle che ti tolgono la parola.
E chi il cuore lo avrà pesante e freddo per i rimorsi, perché un altro anno è trascorso e la luce del Natale non è entrata nella oscurità a cui da troppo tempo si è venduto e da cui non può tornare, e sarà lì dietro lo schermo televisivo a brindare ad un altro Natale col sorriso di rasoio e la coscienza sporca.

Ogni Natale è diverso, come diverse sono le persone che si accingono a festeggiarlo.

Eppure in qualunque modo tu lo festeggi e qualsiasi persona tu sia, anche per te il Natale è il simbolo della luce che ritorna e che annuncia che la vita si appresta a rinascere. E' l’archetipo, direbbe Jung, impresso nel nostro essere, da millenni di storia dell'uomo e del suo legame inscindibile e controverso con gli eventi naturali.
Il solstizio di inverno appena passato, ma i cui effetti sono ben visibili due o tre giorni dopo (il 25 Dicembre appunto) decreta finalmente la riconquista della luce, l’allungarsi delle giornate e il lento ma inarrestabile risveglio della Natura.

Il Natale ha a che fare quindi con la #trasFormazione, ne porta con sé il germe, o per lo meno la Speranza. Di avviarci al nuovo anno cambiati, trasformati, rinati.
Io, per celebrare questo ritorno della luce, da brava strega quale mi sento, non ho potuto esimermi dal preparare un miscuglio di aromi e spezie dal sapore forte, la fragranza pungente e l'intento decisamente propiziatorio. Se non porterà il cambiamento atteso, per lo meno scalderà durante tutto l’inverno che, sebbene il Sol-stizio (sostare del Sole) ci annunci che finirà, è ancora lungo (e freddo) da passare.
Per la ricetta del miscuglio mi sono ispirata a questa, recuperata in rete facendo ricerche sulle origini del Natale. Ci ho aggiunto il tè bancha e la scorza di limoni e arance (non trattati) essiccata e ridotta in polvere.

Vorrei tanto inventassero la possibilità di diffondere gli aromi attraverso Internet. E’ un portento. Un tripudio di fragranze. Lo regalerò in vasetti alle persone care, perché sa di Natale, sa di Inverno e sa di Sole. E racconta che la luce (e la speranza) ritorna sempre al fondo di ogni ciclo di oscurità.

Vasetti di the profumatissimo!
Misto del Solstizio di Inverno:
cardamomo
zenzero
cannella
chiodi di garofano
scorza di limone e arance in polvere
the bancha (o the nero)

Da accompagnare con biscotti di pan di zenzero. Ora è Natale!

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