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venerdì 4 aprile 2014

Dal prato al piatto: il finocchietto selvatico

In una delle mie vite precedenti devo essere stata una strega. Lo penso perché adoro le spezie quelle più classiche e quelle più insolite, le erbe da raccogliere nei prati, i fiori che si mangiano e in generale scoprire proprietà e sperimentare sapori di quello che mi offre madre Natura.
Non mi tiro mai indietro all'idea di provare un nuovo "intruglio" o di assaggiare qualche "nuova" ricetta scovata direttamente...dalla cassapanca della bis-bis-nonna.

In realtà non sono un'esperta ma rizzo bene le orecchie quando sento qualche anziano che ne parla e subito mi faccio prendere dalla curiosità e mi butto alla ricerca di ulteriori informazioni e immediatamente dopo nella sperimentazione!
Durante una delle nostre ultime incursioni nell'orto del nonno genovese, mentre attraversavamo il prato non seminato, Nicolò faceva attenzione a non pestare alcune piantine che il nonno ci ha spiegato essere finocchietto selvatico, molto ricercato, ma non sapeva per farne cosa, da alcuni vicini di origini meridionali.
Ovviamente la piantina ha catturato tutto il mio interesse.

Su Internet ho scoperto che della profumatissima piantina si possono raccogliere i fiori con i semi (che in realtà son dei frutti) e le foglie, ma mentre i primi si devono raccogliere quando sono aperti tra Agosto e Settembre,per le foglie il periodo giusto della raccolta è...ora! Cioè tra la fine dell'inverno e l'inizio della Primavera. In meridione quest'ultime vengono utilizzate per preparare un piatto tipico: la pasta con le sarde.
Che prima o poi proverò.
Ma questa volta mi sono divertita a preparare coi bimbi un'insalatona colorata di inizio Primavera al profumo del nostro beniamino.
Eccola qua:

Noi abbiamo usato: patate bollite (sbucciate le patate e fatele bollire in acqua abbondante insieme al finocchietto, quando saranno raffreddate anche i più piccini potranno aiutarvi a  tagliarle), mais, pomodorini, uova sode, grattatina di ricotta di pecora e last but not least...il finocchietto raccolto nei prati, fatto bollire e poi sminuzzato. Ai bimbi è piaciuta, c'è chi ha selezionato solo taluni ingredienti chi tal altri ma l'esperimento si può considerare riuscito!:)

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