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venerdì 6 dicembre 2013

Una brava mamma

Attenzione spoiler!
C'è un bellissimo film d'animazione per bambini: La gabbianella e il gatto, tratto dall'omonimo romanzo di Luis Sepùlveda, realizzato tra l'altro a Torino (orgoglio e fierezza!).
E' dolce e denso di messaggi positivi ed è ben fatto, i miei bimbi l'hanno visto e hanno gradito.
Ma c'è di più.
Nel film c'è un ottimo modello di mamma da cui prendere spunto: è un gatto. Ed è maschio!
La vera mamma della gabbianella, sfortunata ma premurosa, prima di soccombere al destino affida il proprio uovo deposto con coraggio a questo quadrupede, creatura di terra e non di cielo, in Natura suo potenziale antagonista.
Struggente è il suo canto, il canto di Kengah: essa sa che non volerà più, non ha rimpianti, solo:
"sono triste perché io non ci sarò con te,tu mi cercherai ma io non ci sarò per te
e prego che i veri amici
ti aiutino fino a che sarai un po' cresciuta tu
e se io non posso più
volerai tu…volerai tu…"
Lui Zorba, il gatto protagonista, storce il naso e con mille dubbi e perplessità per la strana richiesta, promette di prendersene cura, perchè prevale la sua indole generosa e compassionevole per quella creatura supplichevole.
Inizia così l'avventura del gatto nero e dei suoi amici, che oltre a combattere l'oscuro mondo dei topi di fogna i quali vorrebbero conquistare il mondo "di-sopra", ora hanno la missione di accudire un uovo e presto il suo simpatico e vivace contenuto.

Accadranno tante avventure e disavventure a questo gruppo di randagi e alla loro beniamina, la gabbianella Fortunata, di nome e di fatto; lei troverà in loro una famiglia e dei buoni amici, ma conoscerà anche i dissapori, affronterà la paura del mondo e il calore del rifugio nell'amore della sua Mamma, il gatto sincero e gioviale che si prende cura di lei.  

Nell'avvicendarsi dei fotogrammi della sua vita, dalla nascita alla adolescenza, arriva anche il momento per la Gabbianella della confusione, della perdita dei propri punti di riferimento, della crisi.
Non sono un gatto - chi sono io? - si domanda dopo un bisticcio col suo amico Pallino, un cucciolo che le rivela che i gatti mangiano gli uccelli .
Ora la gabbianella sa che la sua vita da gatto, nell'abbraccio affettuoso e sicuro dei suoi amici e della sua mamma, è finita, non potrà più esistere com'era, perchè dopo la rivelazione lei deve affrontare la verità.
La mamma-Zorba non si tira indietro: è arrivato il momento di adempiere alle promesse fatte alla mamma gabbiano: dopo averla cresciuta ora dovrà insegnarle a volare.
Con l'aiuto degli amici e di qualche umano eletto e speciale, questa meravigliosa e inconsueta mamma, con dolcezza l'aiuterà a vincere le sue paure e resistenze e a prendere finalmente il volo e a diventare meravigliosamente se stessa!
"Ora lo so chi sono io
ed il cielo è il posto mio;
e queste ali, lo sento già,
sono la mia libertà.
Lontani cieli, oceani blu,
stan già chiamandomi:
è questa la mia vita ed io
ora so il destino mio."
So volare - da La gabbianella e il gatto 

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